Anche quest’anno si è svolto il convegno più atteso per il mondo della logistica, curato dall’Osservatorio Gino Marchet del Politecnico di Milano, il Contract Logistics 2023.
Un prezioso momento di aggiornamento, scambio e confronto per tutti gli attori del settore, che si sono riuniti al centro congressi MICO – Milano Congressi – lo scorso 15 novembre.
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Strategia e attrattività fa(ra)nno la differenza
I risultati delle ricerche hanno dipinto il mondo della logistica a 360 gradi, con focus sul tema “Strategia e attrattività fa(ra)nno la differenza”: i dati analizzati rivelano infatti una mancanza totale di almeno 60.000 lavoratori in Italia e circa il 75% dei fornitori di servizi logistici opera in condizioni di sottodimensionamento. Situazione che in particolare mostra una carenza di presenza femminile nel settore, infatti solo il 20,4% dei lavoratori è rappresentato da donne, percentuale però maggiore rispetto agli altri paesi europei.
Nonostante la carenza di personale, la logistica è un settore in forte crescita, tanto da far registrare un valore complessivo 2023 pari a 112 mld di euro, circa il 5,5% in più rispetto agli anni precedenti, anche se la crescita è ad oggi caratterizzata da un trend più moderato.
Inoltre, anche in seguito alle emergenze degli ultimi anni, le aziende stanno lavorando per giungere ad una riconfigurazione del comparto, digitalizzando i processi e ricercando nuove competenze, per arrivare ad applicare una logistica realmente 4.0. Un secondo ambito che interessa profondamente questo settore è anche la transizione green per arrivare a ridurre il più possibile la carbon footprint, minimizzando gli impatti ambientali associati ai processi di trasporto e aumentare l’efficienza energetica.
Una logistica human-centric
Per incoraggiare il cambiamento della situazione attuale e far fronte alle carenze del settore, come suggerisce Marco Melacini Direttore Scientifico dell’Osservatorio Contract Logistics, bisognerebbe pensare a come migliorare l’attrattività verso il mondo logistico, perché oggi è più che mai necessario concentrarsi sul capitale umano. E’ necessario che le tecnologie siano pensate in un’ottica sociale, e quindi incentrate sull’uomo – human centric – perché non può esistere innovazione efficace senza un processo di formazione continuo, con conseguente crescita professionale e personale: l’innovazione stessa parte dalle persone.
Il convegno di quest’anno ha visto come protagoniste ad esempio alcune start-up che hanno presentato soluzioni all’avanguardia come le piattaforme per migliorare le condizioni di guida dei conducenti grazie alla verifica della disponibilità e del livello di qualità delle aree di sosta. Il proposito per il futuro del settore logistica è sicuramente quello di combinare sviluppo tecnologico e umanesimo, con lo scopo di valorizzare sempre più le persone.